“Chi la fa l’aspetti” potrebbe essere il titolo di questa raccolta di racconti gialli dell’età d’oro. Perché chi si dispone a commettere un crimine – qualunque sia il movente – sa che la polizia indagherà, ma forse non sa che la colpa si sconta, in un modo o nell’altro. E non importa con quanta cura ci si è preparati per evitare qualsiasi errore o inconveniente: nel momento fatidico, o dopo, qualcosa può sempre andare per il verso sbagliato. A ogni “delitto” – almeno così vorrebbe la morale – corrisponde un “castigo”. Ma quale? La cattura, con la conseguente condanna alla prigione o, peggio, alla pena di morte. O l’impossibilità di godere dei frutti del proprio gesto criminale. O magari può pensarci la cattiva coscienza… Ma è inutile anticipare al lettore l’elenco di questi castighi, basterà che si tenga bene a mente che il tempo non perdona e, soprattutto, ha una memoria lunga, molto lunga. E ancora che il destino, beffardo come non mai, è sempre in agguato e pronto a colpire: in cielo, su un albero, in cucina, in banca, in un’aula di giustizia… persino in bagno. E sotto le forme più strane. Come un fiammifero spento, per esempio.
Gli autori e i racconti contenuti nell’antologia sono i seguenti:
- Michael Arlen, Un uomo di nome Falcon (1940, Gay Falcon)
- Nicholas Blake, Un tiro azzardato (1944, The Long Shot o It Fell to Earth)
- Hylton Cleaver, Copia dell’originale (193?, Copy of the Original)
- Lillian Day & Norbert Lederer, Pari e patta (1946, Dead Heat)
- Leslie Ford, Assassinio alla Corte Suprema (1935, The Supreme Court Murder o The Clock Strikes Twelve)
- John D. Hess, Le banche non sbagliano mai (1952, The Wicked Scheme of Jebal Deeks o Banks Are Never Wrong)
- W. W. Jacobs, L’attesa (1925, The Interruption)
- Milward Kennedy, Morte in cucina (1930, Death in the Kitchen)
- Helen McCloy, Un passato pieno di ombre (1950, The Outer Darkness)
- Edgar Wallace, Il rubacuori (1930, The Chobham Affair)