Arrigo Polillo ha avuto la ventura, per una quarantina d’anni a partire dal secondo dopoguerra, di incontrare i grandi maestri del jazz (Armstrong, Ellington, Coltrane, Lester Young, Mulligan, Hawkins, Monk, Mingus, Davis e molti altri ancora) e di organizzare le loro esibizioni in Italia. Così ha potuto conoscerli sul piano personale, fuori dal mito che ne ha fatto dei mostri sacri. Questo privilegio gli ha consentito, in Stasera Jazz, pubblicato nel 1978 e ripubblicato ora a distanza di trent’anni, di offrirci una gustosissima rievocazione, scandita da una serie di ritratti illuminanti. È con molta discrezione, con molta devozione e delicata amicizia che egli delinea in pochi tratti la personalità dei suoi eroi, le loro debolezze, le loro parabole creative, cariche di geniali esplosioni, di offuscamenti, di riprese, di cedimenti alle esigenze commerciali. Quando nel 1936 Polillo lo scoprì, il jazz era per gli europei poco più di un esotico monosillabo. In Stasera Jazz Polillo ci guida a scoprire il significato e la storia di quel monosillabo, così come li ha scoperti lui, incontro dopo incontro, concerto dopo concerto, festival dopo festival. Stasera Jazz è una sorta di diario fedele e ininterrotto che riscrive, nella filigrana di una prima persona mai pettegola e invadente, sempre partecipe e attenta fra le quinte, quarant’anni di jazz in Italia e nel mondo.
Il libro è corredato da una galleria di foto scattate in quegli anni da Roberto Polillo, figlio di Arrigo.