Philip MacDonald (1900-1980), di discendenza scozzese, nipote e figlio d'arte, combatté nella cavalleria britannica durante la Grande Guerra. L’esperienza militare, insieme all’ambiente culturale in cui crebbe, ebbe notevole influenza sulla sua opera. Il suo personaggio più popolare è infatti un ex militare, il colonnello Anthony Gethryn, che per formazione e inclinazioni intellettuali ricorda da vicino l’autore stesso. Introdotto già nella prima detective story, The Rasp (1924, Campana a morto), compare in dodici romanzi, di cui l’ultimo è il celebre The List of Adrian Messenger (1959, I nove volti dell’assassino). Oltre che giallista di fama, MacDonald fu un fecondo sceneggiatore a Hollywood, firmando tra l’altro l’adattamento cinematografico di Rebecca. Anche molti dei suoi romanzi sono stati portati sullo schermo, spesso da registi illustri quali John Ford, John Huston e in particolare l’inglese Michael Powell, che da La strana fine di Mr. Benedik trasse un acclamatissimo film nel 1931. Quarant’anni dopo il grande cineasta, con cui MacDonald collaborò alla realizzazione di diverse pellicole, avrebbe spiegato così le ragioni di tale
sodalizio artistico: “Era il migliore scrittore di gialli di quegli anni e, per quanto mi riguarda, uno dei migliori ancora oggi".
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LA STRANA FINE DI MR. BENEDIKNon succede molto spesso che una compagnia di assicurazioni si veda consegnare, stipate in due grossi e pesanti sacchi, 287.499 banconote da una sterlina. E il tutto accompagnato da un biglietto anonimo con l'indicazione “Questo è il saldo. Con molti ringraziamenti”. Eppure così comincia, o meglio finisce, uno dei più intriganti e bizzarri romanzi dell'età d'oro del giallo (siamo nel 1930) scritto da quel geniale inventore di trame che fu l'inglese Philip... |