Geoffrey Household (1900-1988), nato a Bristol, dopo la laurea a Oxford nel 1922, lasciò l’Inghilterra per lavorare all’estero, prima in Romania, come impiegato di banca, poi in Spagna nel commercio delle banane e infine negli Stati Uniti dove, durante la grande crisi del 1929, tirò avanti scrivendo commedie radiofoniche per bambini e voci di enciclopedia. Tornato in patria nel 1933, si impiegò come venditore in una ditta che fabbricava inchiostri, lavoro che lo portò a viaggiare per il Medio Oriente e il Sud America. A partire dal 1936 si dedicò con maggiore regolarità alla scrittura e con il terzo romanzo, L’uomo che non doveva vivere (Rogue Male, 1939), conquistò il successo. Da allora l’attività letteraria di Household non conobbe interruzioni. Dopo la guerra – durante la quale aveva prestato servizio nell’intelligence britannica in Medio Oriente – si trasferì nella campagna inglese e cominciò a scrivere a tempo pieno, producendo in tutto una quarantina di opere fra romanzi, raccolte di racconti e libri per bambini, oltre a un’autobiografia (Against the Wind, 1958). L’uomo che non doveva vivere ebbe una versione cinematografica nel 1941, diretta da Fritz Lang e interpretata da Walter Pidgeon, e una riduzione televisiva nel 1976 con Peter O’Toole nel ruolo del protagonista.
Geoffrey HouseholdHousehold GeoffreyGeoffrey Household
L'UOMO CHE NON DOVEVA VIVERELa voce narrante di questo romanzo del 1939, unanimemente considerato il vero progenitore del thriller moderno, è quella di un giovane aristocratico inglese appassionato di caccia grossa. La sua storia prende l’avvio quando è catturato nell’atto di puntare il suo fucile a cannocchiale contro la casa-fortezza di un dittatore di una nazione europea. Benché si ostini a sostenere che si è trattato solo di una sfida pericolosa con se stesso, ovvero arrivare a... |